Come nasce la piccola pasticceria e perchè sceglierla per il vostro giorno speciale
Le ultime fasi del banchetto di nozze sono le più attese, anche e soprattutto per il momento della torta nuziale, accompagnata dal gran buffet di dolci. Nonostante siamo sicuri che gli ospiti non abbiano più la benchè minima ombra di appetito, lo spazio per una dolce coccola al palato c’è sempre! Si arriva al momento del buffet finale pienamente soddisfatti dalle ricette gustate a tavola, ma c’è ancora la voglia di lasciarsi stupire. Ed è proprio questo uno dei momenti in cui scegliere Tenuta Coscia fa la differenza! Il Pastry Chef della nostra brigata di cucina sapra’ lasciare a bocca aperta tutti gli invitati! Accanto alla torta nuziale, ci piace proporre i finger desserts. Gusto ed eleganza per concludere in dolcezza…ehm…in bellezza il matrimonio dei vostri sogni!

Ma vediamo come nasce questa meraviglia. Negli ultimi anni la indichiamo con l’inglesismo Finger Dessert, in maniera più classica la nominavamo come Piccola Pasticceria o Pasticceria Mignon. Da dove arriva? Da quanto esiste? Perchè? Sveliamo un pò questi dolci misteri…

Usare il termine pasticcini o piccola pasticceria per parlare delle primissime preparazioni dolci è sicuramente azzardato, perchè si trattava in realtà di impasti di pane, addolciti con miele, che nel Medioevo prendevano nomi diversi e si presentavano come piccoli dolci cotti in stampi o su placche di metallo. Nei conventi, dove gli ingredienti adatti in genere non mancavano, i religiosi elaboravano piccole preparazioni dolci da vendere ai pellegrini di passaggio, a scopo benefico. Si trattava di dolcetti molto semplici, a base di miele, vino e marmellata. I biscotti, per esempio, erano ricavati da una pasta di pane a bassissima lievitazione, addolcita e sottoposta a una doppia cottura in tempi diversi, allo scopo di eliminare completamente l’umidità e consentire una lunga conservazione del prodotto finito, molto utile a quei tempi.
Fu l’arrivo degli Arabi poi a scatenare notevoli cambiamenti nella pasticceria europea, con la loro grande esperienza applicata all’arte dolciaria e l’apporto di nuovi e sfiziosi ingredienti, quali il dattero, la melagrana e l’arancia amara, a cui si aggiungevano essenze distillate e aromi.
Ancora oggi numerose ricette hanno evidenti radici orientali, come per esempio gli squisiti cannoli siciliani e le cassate.

Bisogna comunque aspettare il XIV secolo perché si diffonda una pasticceria più elaborata. In Francia entrano in uso cialde e oublies. Le prime erano spesso farcite con creme e frutta, e realizzate con una pastella che veniva poi cotta tra due forme di ferro, calde e unte. Dimensioni e consistenza variavano secondo il Paese. In Inghilterra, per esempio, le cialde erano più croccanti e prendevano il nome di wafer. Offelle, mostaccioli e frittelle in genere facevano parte della pasticceria più comune, anche se nei ricettari del tempo non sono citati. In questi volumi si parla invece diffusamente della riscoperta del marzapane che, inventato in epoca greco-romana quando veniva offerto agli dei sotto forma di piccoli dolci celebrativi, diventa una delle creazioni italiane all’origine del Rinascimento gastronomico. Realizzato soprattutto dai pasticcieri veneziani, famosi per la loro abilità, era un misto di uova, mandorle tritate e zucchero che si trasformava in un impasto molto duttile, tanto da venire utilizzato per ottenere le creazioni coreografiche più incredibili, sia nella forma sia nelle dimensioni.
Nascono in Francia i pasticcini di Saint-Denis e i biscotti di Reim. Luigi XI si fa preparare speciali dolcetti al formaggio di cui va pazzo, Caterina de’ Medici porta in Francia la ricetta dei nostri amaretti italiani decretandone il successo, nel convento di Nancy si sfornano i famosi amaretti che ne portano il nome. I religiosi nei monasteri rimangono a lungo tra i creatori più prolifici di ricette dolci. Vengono prodotti dalle monache piemontesi, nel XVI secolo, i Biscottini di Novara, seguiti dalle altrettanto famose sfogliatine.
L’utilizzo di burro e cioccolato garantisce risultati d’eccellenza alla pasticceria con brioche e cornetti, le cui ricette erano già descritte nel volume Le pastissier françois.

Ed ecco il nascere dei pasticcini veri e propri, con le paste base come sablée, frolla, sfoglia, assieme con la pasta brioche e quella dei bignè. Le creme più diffuse erano la pasticciera, la frangipane e lo zabaione.
Anche gli impasti dolci e lievitati, provenienti dalla tradizione dell’Austria, della Slesia e della Polonia sono entrati nell’uso comune in tutta Europa, con numerosi dolci dalle varianti infinite.
Si arriva finalmente, dopo un lungo e affascinante viaggio nella storia, alla piccola pasticceria contemporanea, in cui gli artigiani italiani sono maestri per abilità e fantasia. In particolare, sono i pasticcieri piemontesi con la loro tradizionale e inimitabile pasticceria mignon, dalle radici sabaude, a meritare il maggior plauso.

Interessante, vero?! E chi l’avrebbe mai detto che dietro un pasticcino ci fosse tutto questa storia!? Un piccolo boccone carico di un ricchissimo bagaglio di fascino.Nella modernita’ poi abbiamo assistito all’ultilizzo della forma del pasticcino per riproporre in versione monoporzione anche i classici della pasticceria di tutto il mondo. E anche le ricette tradizionali non hanno avuto scampo! Tutto elegantemente proposto in versione finger food.
Questi piccoli scrigni di grande pasticceria sono comodi da mangiare e superfantasiosi, nelle forme e nei colori. Donano un tocco di cui non si può più fare a meno per il buffet finale del banchetto nuziale. La loro presenza è immancabile, e noi a Tenuta Coscia sapremo proporvi tutte le sfumature di questa tradizione, di queste modernita’e di queste meraviglie!
