Curiosità ed usanze delle nozze più singolari
Qualche settimana fa abbiamo parlato delle particolarità dei matrimoni nei paesi d’Europa, oggi ci spostiamo anche in altre parti del mondo. Le curiosità sono tantissime, ci vorrebbe un articolo infinito per elencarle tutte, ma abbiamo raccolto per voi le chicche più simboliche.
Alcune usanze singolari riguardano la cerimonia
In India, il giorno stabilito la sposa arriva per prima, ma si nasconde, poi arriva lo sposo e al suo passaggio vengono agitate torce accese e si gettano chicchi di riso. A questo punto entrambi si posizionano sotto un baldacchino e ha inizio un cerimoniale molto lungo e complesso, ma suggestivo in un tempio, con cui si svolge tutta una serie di gesti profondamente simbolici. Il momento culminante del rito è quando si compiono quattro giri attorno al fuoco per ottenere la benedizione divina. In Egitto, gli sposi arrivano alla sala della cerimonia in un’automobile decorata con nastri e fiori e sono accolti dagli Zaffa, un gruppo di danzatori del ventre e percussionisti che li circondano e cantano per celebrare l’evento. Una volta nella sala, gli sposi prendono posto su due troni, prima dell’arrivo degli invitati. Poi inizierà la cerimonia il cui momento più importante consiste nello scambio degli anelli dall’indice destro a quello sinistro. Alle Isole Fiji, alla fine del rito nuziale, tra i canti tradizionali che si susseguono, gli sposi salgono su una barca e si allontanano verso l’orizzonte, per iniziare la loro vita insieme.
Altre particolarità sono per il banchetto nuziale
La torta tradizionale australiana è il Fruitcake, un dolce alla frutta che gli sposi tagliano ed offrono insieme agli invitati. Al ricevimento viene scelto un invitato che legge i telegrammi di coloro che non hanno potuto partecipare al matrimonio e che inviano i propri auguri in maniera molto divertente e colorata. Alla fine del ricevimento, gli ospiti sono invitati a formare un cerchio. Lo sposo e la sposa entreranno in questo cerchio per ringraziare e salutare tutti gli ospiti intervenuti. In Turchia le celebrazioni durano tre giorni. Durante il primo gli sposi si preparano, aiutati dai parenti; il giorno successivo la sposa viene portata in braccio dal padre e dallo zio fino alla casa del futuro marito: per tradizione i suoi piedi non devono toccare terra. L’ultimo giorno, l’Iman celebra il matrimonio vero e proprio.
Riguardo gli abiti del giorno delle nozze
In Cina, il colore della sposa è il rosso, perché il bianco è invece il colore dei funerali e della morte. In Turchia, la sposa veste in bianco, ma il volto è coperto da un velo rosso, simbolo della verginità. In Giappone, il matrimonio tradizionale è quello scintoista e prevede che la sposa porti in testa un panno bianco, a dimostrazione del fatto che non sarà gelosa durante la vita matrimoniale. Gli sposi indossano dei kimoni molto colorati. La tradizione vuole che bevano da una tazza per tre volte riempita di riso e di sakè. Nel rito sami, la sposa indossa tre anelli: uno per il fidanzamento, il secondo per il matrimonio e l’ultimo per la maternità.
Ci sono poi periodi e momenti più adatti secondo alcune usanze
Alle Isole Fiji, il matrimonio, per tradizione, si tiene poco prima del tramonto in riva al mare. E questa regola, con tutte le altre usanze del posto, è mantenuta viva anche per i turisti che vogliono sposarsi nelle Fiji con rito civile. In Mongolia, il matrimonio avviene nei giorni di luna crescente, ma solo se non piove. In India, quasi tutti i matrimoni vengono svolti nel mese di ottobre. Secondo la religione Indù, nel mese di ottobre le forze del bene prevalgono sulle forze del male. Gli sposi vengono accompagnati sull’altare seduti su un trono e vengono cosparsi da petali di fiori gialli dai loro invitati.
E poi ci sono alcune usanze a dir poco goliardiche
In Romania, durante il ricevimento che segue la cerimonia gli invitati, generalmente gli amici dello sposo, “rapiscono” la sposa e la conducono in un luogo sconosciuto chiedendo poi il riscatto allo sposo. La richiesta più tipica? Nel migliore dei casi la coppia potrà ricongiungersi grazie a un paio di bottiglie d’alcol. Nel peggiore, lo sposo dovrà cantare canzoni d’amore melense davanti a tutti gli ospiti. Ma non avete ancora sentito il meglio! Per gli abitanti della comunità Tidong, nella parte settentrionale dell’isola del Borneo, vicino l’Indonesia, c’è un’usanza che funge da allenamento al controllo e ad affrontare i problemi della vita coniugale: è vietato andare in bagno nei tre giorni successivi al matrimonio. I familiari sono tenuti a fare la guardia al bagno per impedire che i novelli sposi cedano alla tentazione. Una vera e propria prova di resistenza! Secondo il rituale ebraico, durante i festeggiamenti, gli invitati nei loro abiti eleganti ed impeccabili, porteranno in spalla i due sposi che tra musica e balli dovranno riuscire a darsi un bacio, ci riusciranno? Speriamo di si, perché significherà che riusciranno a superare gli ostacoli della vita!
Tante tradizioni hanno come principio il buono augurio per gli sposini
Il popolo dei Sami, o Lapponi, ha una curiosa (e molto scomoda!) tradizione per augurare prosperità agli sposi. Prima di andare alla cerimonia, la madre della sposa lascia una moneta d’oro nella scarpa destra della figlia, mentre il padre fa altrettanto con una moneta d’argento in quella sinistra. In Australia, dopo la cerimonia, mentre la sposa esce dalla chiesa, gli invitati appendono ai nastri del suo polso dei ferri di cavallo in raso per augurarle buona fortuna. In Marocco gli sposi si scambiano un dattero, simbolo di fecondità e abbondanza, e la sposa viene immersa in un bagno di latte, insieme alle amiche, per essere purificata prima del matrimonio. In Grecia, invece, si mette nel guanto della sposa una zolletta di zucchero, perché non perda la sua dolcezza. E, sempre in Grecia, gli sposi entrano in chiesa portando delle candele bianche e uniscono le mani una volta giunti davanti all’altare, per simboleggiare l’unione delle loro anime.
Anche il lancio del riso in Italia ha lo stesso significato. Deriva da un’antica leggenda cinese: un giorno un genio buono vide i contadini affamati e si impietosì. Si strappò i denti e li lanciò in una palude da cui nacquero molte piantine i cui frutti, tolta la buccia, ricordavano il biancore dei denti. Da allora ovunque ci sia una pianta di riso non può esserci fame.
Questi dettagli potrebbero ispirarvi per aggiungere un tocco cosmopolita al vostro giorno speciale, oppure rimarrete ben fermi sul modello del matrimonio all’italiana che rispecchia la nostra storia. Pensiamo che conoscere i riti nuziali di angoli così lontani da noi possa, in ogni caso, far riflettere sui principi che accomunano i matrimoni in tutto il mondo. Qualunque sia il modo in cui viene celebrato, l’augurio è sempre di vivere felici una longeva vita insieme.
Viva gli sposi, dovunque essi convolino a nozze!